Gaia-X è il nuovo progetto di cloud europeo, nato per competere con lo strapotere con i big tech degli USA e Cina, presentato ufficialmente dal governo tedesco in occasione del Summit Digitale 2019.
Il mercato del cloud nel 2020 ha mosso complessivamente 100 miliardi di dollari. I protagonisti di questo enorme giro d’affari sono Amazon web services, Microsoft, Google e la cinese Alibaba.
Fanno parte del progetto 232 aziende tra cui figurano proprio i big del cloud, poc’anzi citati, con cui si è giunti alla sottoscrizione di specifici accordi.
Hubert Tardieu, presidente di Gaia-X, si è espresso in questi termini in merito agli accordi siglati con i colossi: “hanno aderito al progetto accettando un contratto che vieta loro di sedere nel consiglio e li impegna ad applicare queste regole nei nostri mercati”. E, aggiunge, “sono pragmatici: se vedono che i clienti vogliono andare in quella direzione, lo faranno”.
Il ricorso al cloud da parte delle aziende europee è aumentato tra gli anni 2018 e il 2020, come certificato dai dati dell’Eurostat. In particolare, si è passati dal 24% al 36%, laddove il cloud è servito soprattutto per usufruire di servizi di posta elettronica e servizi di archiviazione dati. In generale la situazione è quella appena descritta, me nel dettaglio lo scenario cambia da Paese a Paese come dimostrano i seguenti dati:
Gaia-X continua a crescere, non si ferma è si diffonde grazie all’apertura di diversi hub dedicati. Lo scopo degli Hub sarà quello di sondare, indagare e studiare i diversi impatti dell’economia dei dati sul tessuto imprenditoriale. La Germania si concentrerà sul settore automobilistico, la Francia sul settore finanziario e energetico, mentre l’Italia si dedicherà al settore manifatturiero e del turismo in collaborazione con la Spagna.
In seguito all’apertura degli hub di Germania, Francia e Belgio, a marzo sarà inaugurato un hub a Lussemburgo, incentrato sullo studio dell’utilizzo dei big data da parte di alcuni settori industriali.
L’obiettivo è quello di raggiungere quota 25 hub a fine 2021.
Il vice presidente di Gaia-X ha spiegato come la nuova fondazione abbia l’intento di mettere a disposizione delle aziende che operano nello stesso settore, un nuovo sistema aperto e cooperativo di utilizzo dati. Come specificato da H. Tardieu: “Se le case automobilistiche e i loro fornitori di componenti condividessero i dati, sarebbe più semplice identificare difetti che oggi richiedono anni”.
Per il presidente della fondazione, è un importantissimo traguardo essere riusciti a unire oltre 200 aziende con lo scopo di delineare politiche comuni sui dati. Questo è un primo importante passo, ma servono ulteriori sforzi prima che il progetto venga portato a termine con efficienza.
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